IL PARADOSSO DELLA RELIGIONE COMUNISTA …

IL PARADOSSO DELLA RELIGIONE COMUNISTA
(Simone Weil – Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale)
“Del «socialismo scientifico» si è fatto un dogma, esattamente com’è avvenuto per tutti i risultati conseguiti dalla scienza moderna, risultati ai quali ciascuno si ritiene in dovere di credere, senza mai preoccuparsi di acquisirne il metodo.”
[…]
“Tutta questa dottrina, sulla quale poggia interamente la concezione marxista della rivoluzione, è assolutamente sprovvista di qualsiasi carattere scientifico. Per comprenderla occorre ricordarsi delle origini hegeliane del pensiero marxista.
Hegel credeva in uno spirito nascosto che opera nell’universo, e che la storia del mondo è semplicemente la storia di questo spirito del mondo, il quale, come tutto ciò che è spirituale, tende indefinitamente alla perfezione. Marx ha preteso di «rimettere sui suoi piedi» la dialettica hegeliana, che accusava di essere «a testa in giù»; egli ha sostituito allo spirito come motore della storia la materia; ma, per uno straordinario paradosso, ha concepito la storia, a partire da tale rettificazione, come se attribuisse alla materia ciò che è l’essenza stessa dello spirito, una perpetua aspirazione al meglio. In questo peraltro egli si accordava profondamente con la corrente generale del pensiero capitalista; trasferire il principio del progresso dallo spirito alle cose significa dare un’espressione filosofica a quel «rovesciamento del rapporto tra soggetto e oggetto» nel quale Marx vedeva l’essenza stessa del capitalismo. Lo sviluppo della grande industria ha fatto delle forze produttive la divinità di una sorta di religione di cui Marx, elaborando la sua concezione della storia, ha subito suo malgrado l’influsso. Il termine religione può sorprendere quando si parla di Marx; ma credere che la nostra volontà converga con una volontà misteriosa che sarebbe all’opera nel mondo e ci aiuterebbe a vincere è pensare religiosamente, è credere nella Provvidenza. Peraltro il vocabolario stesso di Marx lo testimonia, poiché contiene espressioni quasi mistiche, quali «la missione storica del proletariato ». Questa religione delle forze produttive, in nome della quale generazioni di imprenditori hanno schiacciato le masse lavoratrici senza il minimo rimorso, costituisce un fattore d’oppressione anche all’interno del movimento socialista; tutte le religioni fanno dell’uomo un semplice strumento della Provvidenza, e anche il socialismo mette gli uomini al servizio del progresso storico, vale a dire del progresso della produzione.”

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(Simone Weil – Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale)

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